Prima che finisca questo San Giuseppe…

{jcomments on}La mia nonna materna si chiamava Giuseppina, meglio nota come la sciura  Pina ed era una cuoca bravissima, data anche la sua discendenza da una famiglia che aveva gestito una trattoria.

Per S. Giuseppe preparava sempre i tortelli e ci si trovava per gustarli. Il mio è un ricordo di bambina  di un avvenimento speciale. Giorni prima del 19 marzo si incominciava a parlare di quantità di olio e di uova e  costi relativi, poi iniziava la festa. La nonna preparava l’impasto in una quantità che ricordo enorme. Poi lo metteva in una specie di tubo ( una grande siringa per dolci) con un foro da cui faceva uscire la pasta : con  grande abilità ne tagliava dei pezzetti che faceva cadere nell’olio bollente. La pasta friggeva un poco poi si gonfiava e si trasformava in splendidi tortelli!

I tortelli venivano tolti dalla padella, messi su un piatto e, spolverati di zucchero al velo e ancora belli caldi, venivano portati agli ospiti che li divoravano …

Mi ricordo sempre tanti ospiti  dalla nonna per San Giuseppe ma solo la famiglia allora era numerosa …

La nonna abitava sulla strada della stazione e il profumo dei tortelli arrivava alle narici di chi rientrava da Milano dopo il lavoro … Non era raro che qualcuno, conosciuto o meno, si fermasse davanti alla porta di casa socchiusa sia per l’andirivieni dei parenti, sia per cambiare un poco l’aria e nessuno se ne è mai andato senza assaggiare i tortelli della sciura Pina(M.R)


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